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ti prego per mio figlio che ho generato mentre ero in catene, per Onesimo,
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un tempo inutile a te, ma che ora è utile a te e a me.
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Te lo rimando, lui, che amo come il mio cuore.
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Avrei voluto tenerlo con me, perché in vece tua mi servisse nelle catene che porto a motivo del vangelo;
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ma non ho voluto far nulla senza il tuo consenso, perché la tua buona azione non fosse forzata, ma volontaria.
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Forse proprio per questo egli è stato lontano da te per un po' di tempo, perché tu lo riavessi per sempre;
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non più come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello caro specialmente a me, ma ora molto più a te, sia sul piano umano sia nel Signore!