secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che egli mi ha affidato.

Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me,

Parole dell' Ecclesiaste, figlio di Davide, re di Gerusalemme.

Vanità delle vanità, dice l' Ecclesiaste, vanità delle vanità, tutto è vanità.

Io, l' Ecclesiaste, sono stato re d' Israele a Gerusalemme,

«Ecco, questo ho trovato», dice l' Ecclesiaste, «dopo aver esaminato le cose una ad una per afferrarne la ragione;

(0012-10) «Vanità delle vanità», dice l' Ecclesiaste, «tutto è vanità».

(0012-12) L' Ecclesiaste si è applicato a trovare parole gradevoli; esse sono state scritte con rettitudine, e sono parole di verità.

Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? E come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? E come potranno sentirne parlare, se non c' è chi lo annunzi?

di cui io sono diventato servitore secondo il dono della grazia di Dio a me concessa in virtù della sua potenza.

A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo

in vista del quale io sono stato costituito araldo, apostolo e dottore.

se non risparmiò il mondo antico ma salvò, con altre sette persone, Noè, predicatore di giustizia, quando mandò il diluvio su un mondo di empi;

Dio, che servo nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che faccio continuamente menzione di voi

Dico la verità in Cristo, non mento - poiché la mia coscienza me lo conferma per mezzo dello Spirito Santo -

Il Dio e Padre del nostro Signore Gesù, che è benedetto in eterno, sa che io non mento.

Ora, riguardo a ciò che vi scrivo, ecco, vi dichiaro, davanti a Dio, che non mento.

Perciò i Giudei dissero tra di loro: «Dove andrà dunque ché noi non lo troveremo? Andrà forse da quelli che sono dispersi tra i Greci, a insegnare ai Greci?

Ma il Signore gli disse: «Va' , perché egli è uno strumento che ho scelto per portare il mio nome davanti ai popoli, ai re, e ai figli d' Israele;

Ma egli mi disse: "Va' perché io ti manderò lontano, tra i popoli"».

liberandoti da questo popolo e dalle nazioni, alle quali io ti mando

per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati".

ma, prima a quelli di Damasco, poi a Gerusalemme e per tutto il paese della Giudea e fra le nazioni, ho predicato che si ravvedano e si convertano a Dio, facendo opere degne del ravvedimento.

Parlo a voi, stranieri; in quanto sono apostolo degli stranieri faccio onore al mio ministero,

di essere un ministro di Cristo Gesù tra gli stranieri, esercitando il sacro servizio del vangelo di Dio, affinché gli stranieri diventino un' offerta gradita, santificata dallo Spirito Santo.

di rivelare in me il Figlio suo perché io lo annunziassi fra gli stranieri. Allora io non mi consigliai con nessun uomo,

riconoscendo la grazia che mi era stata accordata, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano in segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai circoncisi;

Giunti là e riunita la chiesa, riferirono tutte le cose che Dio aveva compiute per mezzo di loro, e come aveva aperto la porta della fede agli stranieri.

sappiamo che l' uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato.

In tal modo, coloro che hanno la fede sono benedetti con il credente Abraamo.

Le opere delle sue mani sono verità e giustizia; tutti i suoi precetti sono fermi,