Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere;

Allora disse ai suoi discepoli: «La mèsse è grande, ma pochi sono gli operai.

E quelli se ne andarono a predicare dappertutto e il Signore operava con loro confermando la Parola con i segni che l' accompagnavano.

Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano;

Noi dobbiamo perciò accogliere tali persone, per collaborare in favore della verità.

Tu percorri la terra e la irrighi, la fai produrre abbondantemente. I ruscelli di Dio son pieni d' acqua; tu procuri agli uomini il grano, quando prepari così la terra;

Tu coroni l' annata con i tuoi benefici, e dove passa il tuo carro stilla il grasso.

I pascoli si rivestono di greggi e le valli si coprono di frumento; essi prorompono in grida di gioia e cantano.

Vi sarà abbondanza di grano nel paese, sulle cime dei monti. Ondeggeranno le spighe come fanno gli alberi del Libano e gli abitanti delle città fioriranno come l' erba della terra.

Portasti fuori dall' Egitto una vite; scacciasti le nazioni per piantarla;

I monti furono coperti della sua ombra e i suoi tralci furono come cedri altissimi.

Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio amico per la sua vigna. Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina.

Ora, abitanti di Gerusalemme e voi, uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna!

Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata.

Infatti la vigna del SIGNORE degli eserciti è la casa d' Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta; egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d' angoscia!

In quel giorno, cantate la vigna dal vino vermiglio!

Io, il SIGNORE, ne sono il guardiano, io la irrigo a ogni istante; la custodisco notte e giorno, affinché nessuno la danneggi.

L' agricoltore ara sempre per seminare? Rompe ed erpica sempre la sua terra?

Il suo Dio gli insegna la regola da seguire e lo istruisce.

Si trebbia il grano, tuttavia non lo si trebbia sempre; vi si fanno passare sopra la ruota del carro e i cavalli, ma non si schiaccia.

Beati voi che seminate in riva a tutte le acque e che lasciate andar libero il piede del bue e dell' asino!

per mettere, per dare agli afflitti di Sion un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati terebinti di giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria.

Là gli stranieri pascoleranno le vostre greggi, i figli dello straniero saranno i vostri agricoltori e i vostri viticultori.

Sì, come la terra produce la sua vegetazione e come un giardino fa germogliare le sue semenze, così il Signore, DIO, farà germogliare la giustizia e la lode davanti a tutte le nazioni.

Eppure, io ti avevo piantata come una nobile vigna, tutta del miglior ceppo; come mai ti sei trasformata in tralci degenerati di una vigna a me non familiare?

Egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo: «Il seminatore uscì a seminare.

Un' altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo;

Un' altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono.

Chi ha orecchi per udire oda».

«Voi dunque ascoltate che cosa significhi la parabola del seminatore!

Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola e subito la riceve con gioia,

Quello che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la parola; poi gli impegni mondani e l' inganno delle ricchezze soffocano la parola che rimane infruttuosa.

Egli propose loro un' altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che aveva seminato buon seme nel suo campo.

Quando l' erba germogliò ed ebbe fatto frutto, allora apparvero anche le zizzanie.

Egli disse loro: "Un nemico ha fatto questo". I servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a coglierla?"

Lasciate che tutti e due crescano insieme fino alla mietitura; e, al tempo della mèsse, dirò ai mietitori: Cogliete prima le zizzanie, e legatele in fasci per bruciarle; ma il grano, raccoglietelo nel mio granaio"».

Allora Gesù, lasciate le folle, tornò a casa; e i suoi discepoli gli si avvicinarono, dicendo: «Spiegaci la parabola delle zizzanie nel campo».

il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; le zizzanie sono i figli del maligno;

Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano con il fuoco, cosa avverrà alla fine dell' età presente.

e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti.

«Il regno dei cieli è simile a un padron di casa, il quale, sul far del giorno, uscì a prendere a giornata degli uomini per lavorare la sua vigna.

Uscì di nuovo verso l' ora terza, ne vide altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati,

Poi, uscito ancora verso la sesta e la nona ora, fece lo stesso.

Essi gli dissero: "Perché nessuno ci ha presi a giornata". Egli disse loro: "Andate anche voi nella vigna".

Allora vennero quelli dell' undicesima ora e ricevettero un denaro ciascuno.

Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo:

Ma egli, rispondendo a uno di loro, disse: "Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro?

Quando giunse nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui, mentre egli insegnava, e gli dissero: «Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?»

Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? dal cielo o dagli uomini?» Ed essi ragionavano tra di loro: «Se diciamo: "Dal cielo", egli ci dirà: "Perché dunque non gli credeste?"

Risposero dunque a Gesù: «Non lo sappiamo». E anch' egli disse loro: «E neppure io vi dirò con quale autorità faccio queste cose.

Ed egli rispose: "Vado, signore"; ma non vi andò.

Quale dei due fece la volontà del padre?» Essi gli dissero: «L' ultimo». E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio.

«Udite un' altra parabola: C' era un padron di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l' uva e vi costruì una torre; poi l' affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio.

Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono.

Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio".

Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l' uccisero.

Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo».

Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti.

Diceva ancora: «Il regno di Dio è come un uomo che getti il seme nel terreno,

La terra da sé stessa dà il suo frutto: prima l' erba, poi la spiga, poi nella spiga il grano ben formato.

Non dite voi che ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ebbene, vi dico: alzate gli occhi e guardate le campagne come già biancheggiano per la mietitura.

Poiché in questo è vero il detto: "L' uno semina e l' altro miete".

«Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo.

Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata.

Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla.

Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto.

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi.

La pietra che i costruttori avevano disprezzata è divenuta la pietra angolare.

«Quel giorno io rialzerò la capanna di Davide che è caduta, ne riparerò i danni, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò com' era nei giorni antichi,

affinché possegga il resto di Edom e tutte le nazioni sulle quali è invocato il mio nome», dice il SIGNORE che farà questo.

gli parlerai e gli dirai: Così parla il SIGNORE degli eserciti: "Ecco un uomo, che si chiama il Germoglio, germoglierà nel suo luogo e costruirà il tempio del SIGNORE;

egli costruirà il tempio del SIGNORE, riceverà gloria, si siederà e dominerà sul suo trono, sarà sacerdote sul suo trono e vi sarà fra i due un accordo di pace".

E anch' io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte del soggiorno del morti non la potranno vincere.

Egli è "la pietra che è stata da voi costruttori rifiutata, ed è divenuta la pietra angolare".

E che armonia c' è fra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio: «Abiterò e camminerò in mezzo a loro, sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo».

infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.

Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso la pietra angolare,

In lui voi pure entrate a far parte dell' edificio che ha da servire come dimora a Dio per mezzo dello Spirito.

radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento.

affinché tu sappia, nel caso che dovessi tardare, come bisogna comportarsi nella casa di Dio, che è la chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità.

Gesù, anzi, è stato ritenuto degno di una gloria tanto più grande di quella di Mosè quanto chi costruisce una casa ha maggior onore della casa stessa.

Certo ogni casa è costruita da qualcuno, ma chi ha costruito tutte le cose è Dio.

ma Cristo lo è come Figlio, sopra la sua casa; e la sua casa siamo noi se manteniamo ferma sino alla fine la nostra franchezza e la speranza di cui ci vantiamo.

anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.