I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, capirono che parlava di loro;

e cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla, che lo riteneva un profeta.

Perché questo tumulto fra le nazioni, e perché meditano i popoli cose vane?

I re della terra si danno convegno e i prìncipi congiurano insieme contro il SIGNORE e contro il suo Unto, dicendo:

Si riuniscono, stanno in agguato, spiano i miei passi, cercano di togliermi la vita.

per colpire di nascosto l' uomo integro; lo colpiscono all' improvviso, e non hanno paura.

Meditano pensieri malvagi e dicono: «Abbiamo attuato il nostro piano». I sentimenti e il cuore dell' uomo sono un abisso.

Il trono dell' ingiustizia ti avrà forse come complice? Esso, che trama oppressioni in nome della legge?

Si avventano insieme contro l' anima del giusto e condannano il sangue innocente.

Io ero come un docile agnello che si conduce al macello; io non sapevo che tramavano macchinazioni contro di me dicendo: «Distruggiamo l' albero con il suo frutto, sterminiamolo dalla terra dei viventi; affinché il suo nome non sia più ricordato».

Essi hanno detto: «Venite, tramiamo insidie contro Geremia; poiché la legge non verrà meno per mancanza di sacerdoti, né il consiglio per mancanza di saggi, né la parola per mancanza di profeti. Venite, attacchiamolo con la lingua e non diamo retta a nessuna delle sue parole».

Il male sarà forse reso in cambio del bene? Essi infatti hanno scavato una fossa per me. Ricòrdati come io mi sono presentato davanti a te per parlare in loro favore, e per distogliere la tua ira da loro.

I capi dei sacerdoti e i farisei, quindi, riunirono il sinedrio e dicevano: «Che facciamo? Perché quest' uomo fa molti segni miracolosi.

Uno di loro, Caiafa, che era sommo sacerdote quell' anno, disse loro: «Voi non capite nulla,

Or egli non disse questo di suo; ma, siccome era sommo sacerdote in quell' anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione;

Da quel giorno dunque deliberarono di farlo morire.

colui che mediante lo Spirito Santo ha detto per bocca del tuo servo Davide, nostro padre: "Perché questo tumulto fra le nazioni, e i popoli meditano cose vane?

Proprio in questa città, contro il tuo santo servitore Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato, insieme con le nazioni e con tutto il popolo d' Israele,

Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero al cortile del sommo sacerdote; ed entrò, mettendosi a sedere con le guardie, per vedere come la vicenda sarebbe finita.

Ma, se non mi date ascolto e non santificate il giorno del sabato e non vi astenete dal portare carichi e dall' introdurne per le porte di Gerusalemme in giorno di sabato, io accenderò un fuoco alle porte della città, ed esso divorerà i palazzi di Gerusalemme, e non si estinguerà"».

Pietro, che lo aveva seguito da lontano, fin dentro il cortile del sommo sacerdote, stava lì seduto con le guardie e si scaldava al fuoco.

Uno di loro, Caiafa, che era sommo sacerdote quell' anno, disse loro: «Voi non capite nulla,

e lo condussero prima da Anna, perché era suocero di Caiafa, che era sommo sacerdote di quell' anno.

Ora Caiafa era quello che aveva consigliato ai Giudei esser cosa utile che un uomo solo morisse per il popolo.

Quindi Anna lo mandò legato a Caiafa, sommo sacerdote.

Il giorno seguente, i loro capi, con gli anziani e gli scribi, si riunirono a Gerusalemme,

con Anna, il sommo sacerdote, Caiafa, Giovanni, Alessandro e tutti quelli che appartenevano alla famiglia dei sommi sacerdoti.