Oh, fosse la mia testa piena d' acqua, e i miei occhi una fonte di lacrime! Io piangerei giorno e notte gli uccisi della figlia del mio popolo!

Io voglio prorompere in pianto e in gemito, per i monti; voglio spandere un lamento per i pascoli del deserto, perché sono bruciati, al punto che nessuno più vi passa, non vi si ode più muggito di mandrie; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono scomparse.

Ma se voi non date ascolto, io piangerò in segreto, a causa del vostro orgoglio; gli occhi miei piangeranno a dirotto, si scioglieranno in lacrime, perché il gregge del SIGNORE sarà deportato.

«Di' loro dunque questa parola: "I miei occhi si sciolgano in lacrime giorno e notte, senza posa, poiché la vergine figlia del mio popolo è stata stroncata in modo straziante, ha ricevuto un colpo tremendo.

Se esco per i campi, ecco gli uccisi con la spada; se entro in città, ecco i languenti per fame; persino il profeta, persino il sacerdote vanno a mendicare in un paese che non conoscono"».

Contro i profeti. Il cuore mi si spezza nel petto, tutte le mie ossa tremano; io sono come un ubriaco, come un uomo sopraffatto dal vino, a causa del SIGNORE e a causa delle sue parole sante.

Perciò, io alzo un lamento su Moab, io prorompo in grida per tutto Moab; perciò si geme per quelli di Chir-Eres.

O vigna di Sibma, io piango per te più ancora che per Iazer; I tuoi rami andavano oltre il mare, arrivavano fino al mare di Iazer; il devastatore è piombato sui tuoi frutti d' estate e sulla tua vendemmia.

Grande sdegno mi prende a causa degli empi che abbandonano la tua legge.

Fiumi di lacrime mi scendono dagli occhi, perché la tua legge non è osservata.

Il mio cuore geme per Moab, i cui fuggiaschi sono già a Soar, a Eglat-Selisia; perché fanno, piangendo, la salita di Luit e mandano grida d' angoscia sulla via di Coronaim;

Perciò la mie viscere fremono per Moab come un' arpa e geme il mio cuore per Chir-Eres.

Perciò i miei fianchi sono pieni di dolori; delle doglie mi hanno colto, come le doglie di una partoriente; io mi contorco, per quello che sento; sono spaventato da ciò che vedo.

Perciò dico: «Distogliete da me lo sguardo, io voglio piangere amaramente; non insistete a volermi consolare del disastro della figlia del mio popolo!»

Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si sciolgono in lacrime, perché da me è lontano il consolatore, che può ravvivare la mia vita. I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato».

I miei occhi si consumano in lacrime, le mie viscere si commuovono, il mio fegato si spande in terra per il disastro della figlia del mio popolo, al pensiero dei bambini e dei lattanti che venivano meno per le piazze della città.

I miei occhi si sciolgono in fiumi di lacrime per la rovina della figlia del mio popolo.

finché dal cielo il SIGNORE non guardi e non veda il nostro stato.

«Quanto a me, Daniele, il mio spirito fu turbato dentro di me e le visioni della mia mente mi spaventarono.

Qui finisce il racconto. Quanto a me, Daniele, fui molto spaventato dai miei pensieri e il mio volto cambiò colore. Ma conservai tutto questo nel mio cuore».

Allora, io, Daniele, svenni e fui malato per diversi giorni; poi mi alzai e feci gli affari del re. Io ero stupito della visione, ma nessuno se ne accorse.

Ho udito e le mie viscere fremono, le mie labbra tremano a quel rumore; un tarlo mi entra nelle ossa, io tremo a ogni passo; aspetto in silenzio il giorno dell' angoscia, quando il nemico marcerà contro il popolo per assalirlo.

Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo:

«Oh se tu sapessi, almeno oggi, ciò che occorre per la tua pace! Ma ora è nascosto ai tuoi occhi.

ho una grande tristezza e una sofferenza continua nel mio cuore;

perché io stesso vorrei essere anatema, separato da Cristo, per amore dei miei fratelli, miei parenti secondo la carne,

Fratelli, il desiderio del mio cuore e la mia preghiera a Dio per loro è che siano salvati.

Figli miei, per i quali sono di nuovo in doglie, finché Cristo sia formato in voi,

Non entri l' anima mia nel loro consiglio segreto, non si unisca la mia gloria al loro convegno! Perché nella loro ira hanno ucciso degli uomini e nella loro malvagità hanno tagliato i garretti ai tori.

Il torrente Chison li travolse, l' antico torrente, il torrente Chison. Anima mia, avanti, con forza!

Ho detto a Dio: «Tu sei il mio Signore; non ho bene alcuno all' infuori di te;

Perché ti abbatti, anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora; egli è il mio salvatore e il mio Dio.

L' anima mia è abbattuta in me; perciò io ripenso a te dal paese del Giordano, dai monti dell' Ermon, dal monte Misar.

Di Davide. Benedici, anima mia, il SIGNORE; e tutto quello ch' è in me, benedica il suo santo nome.

Ritorna, anima mia, al tuo riposo, perché il SIGNORE t' ha colmata di grazie.

Alleluia. Anima mia, loda il SIGNORE.

«Annunziate in Giuda, proclamate questo in Gerusalemme, e dite: "Sonate le trombe nel paese", gridate forte e dite: "Adunatevi ed entriamo nelle città fortificate!"

Fino a quando vedrò la bandiera e udrò il suono della tromba?

Squilla forse la tromba in una città, senza che il popolo tremi? Piomba forse una sciagura sopra una città, senza che il SIGNORE ne sia l' autore?

Quel giorno è un giorno d' ira, un giorno di sventura e d' angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità,

un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri.