Perciò, ecco, i giorni vengono, dice il SIGNORE, che non si dirà più Tofet né la valle del figlio di Innom, ma la valle del massacro, e, per mancanza di spazio, si seppelliranno i morti a Tofet.

"Così parla il SIGNORE degli eserciti: Così spezzerò questo popolo e questa città, come si spezza un vaso di vasaio, che non si può più riparare; si seppelliranno i morti a Tofet, per mancanza di luogo da sepoltura.

Le case di Gerusalemme, e le case dei re di Giuda, saranno come il luogo di Tofet, immonde; tutte quelle case sui cui tetti essi hanno offerto profumi a tutto l' esercito del cielo, e fatto libazioni ad altri dèi"».

«Ma ora, in seguito a tutto questo, così parla il SIGNORE, Dio d' Israele, riguardo a questa città, della quale voi dite: "Essa è data in mano del re di Babilonia, per la spada, per la fame e per la peste":

Mi fece passare presso di esse, tutt' attorno; ecco erano numerosissime sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche.

Tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re attraversò il torrente Chidron. Anche tutto il popolo l' attraversò, prendendo la via del deserto.

Tolse dalla casa del SIGNORE l' idolo d' Astarte, che trasportò fuori da Gerusalemme verso il torrente Chidron; lo bruciò presso il torrente Chidron, lo ridusse in cenere, e ne gettò la cenere sulle tombe della gente del popolo.

Il re demolì gli altari che erano sulla terrazza della camera superiore di Acaz, fatti dai re di Giuda, e gli altari fatti da Manasse nei due cortili della casa del SIGNORE; e, dopo averli fatti a pezzi e tolti di là, ne gettò la polvere nel torrente Chidron.

Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Chedron, dov' era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli.

Così quelli le fecero largo, e lei giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e là fu uccisa.

Così quelli le aprirono un varco con le mani, e lei giunse alla casa del re per la strada della porta dei cavalli; e là fu uccisa.

I sacerdoti lavorarono alle riparazioni al di sopra della porta dei Cavalli, ciascuno di fronte alla propria casa.

«"Quando spartirete a sorte il paese perché sia vostra eredità, preleverete come offerta al SIGNORE una parte consacrata del paese, della lunghezza di venticinquemila cubiti e della larghezza di diecimila; sarà sacra in tutta la sua estensione.

Su questa estensione di venticinquemila cubiti di lunghezza per diecimila di larghezza misurerai un' area per il santuario, per il luogo santissimo.

Venticinquemila cubiti di lunghezza e diecimila di larghezza saranno per i Leviti che faranno il servizio della casa; sarà il loro possesso, con venti camere.

Il perimetro sarà di diciottomila cubiti. Da quel giorno, il nome della città sarà: Il SIGNORE è là».

«Voi saprete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio; io dimoro in Sion, il mio monte santo; e Gerusalemme sarà santa, e gli stranieri non vi passeranno più.

In quel giorno si leggerà sui sonagli dei cavalli: Santità al SIGNORE! Le pentole nella casa del SIGNORE saranno come i bacini davanti all' altare.

A un dato momento io parlo riguardo a una nazione, riguardo a un regno, di sradicare, di abbattere, di distruggere;

Così parla il tuo Signore, il SIGNORE, il tuo Dio, che difende la causa del suo popolo: «Io ti tolgo di mano la coppa di stordimento, il calice, la coppa del mio furore; tu non la berrai più!

abiteranno nel paese che io diedi al mio servo Giacobbe, dove abitarono i vostri padri; vi abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli per sempre; e il mio servo Davide sarà loro principe per sempre.

non nasconderò più loro la mia faccia, perché avrò sparso il mio spirito sulla casa d' Israele, dice DIO, il Signore».