Poiché così parla il SIGNORE: «Non entrare nella casa del lutto, non andare ad affliggerti con loro né a compiangerli, perché», dice il SIGNORE, «io ho ritirato da questo popolo la mia pace, la mia bontà, la mia compassione».

Poi, dice il SIGNORE, io darò Sedechia, re di Giuda, e i suoi servitori, e il popolo, e coloro che in questa città saranno scampati alla peste, alla spada e alla fame, in mano di Nabucodonosor re di Babilonia, in mano dei loro nemici, in mano di quelli che cercano la loro vita. Nabucodonosor li passerà a fil di spada; non li risparmierà, e non avrà né pietà né compassione".

Pietà, pietà di me, voi, amici miei, poiché la mano di Dio mi ha colpito.

L' oltraggio m' ha spezzato il cuore e son tutto dolente; ho aspettato chi mi confortasse, ma invano; ho atteso dei consolatori, ma non ne ho trovati.

Queste due cose ti sono avvenute: -chi ti compiangerà? -Desolazione e rovina, fame e spada; -e chi ti consolerà? -

«Nulla di simile vi accada, o voi che passate di qui! Osservate, guardate, se c' è dolore simile al dolore che mi tormenta, e con il quale il SIGNORE mi ha colpita nel giorno della sua ardente ira.

La sua mano ha legato il giogo dei miei peccati, che s' intrecciano, gravano sul mio collo; egli ha stroncato la mia forza; il Signore mi ha dato in mani, alle quali non posso resistere.

Per questo, io piango; i miei occhi, i miei occhi si sciolgono in lacrime, perché da me è lontano il consolatore, che può ravvivare la mia vita. I miei figli sono desolati, perché il nemico ha trionfato».

Tutti i passanti battono le mani al vederti; fischiano e scuotono il capo quando vedono la figlia di Gerusalemme: «È questa la città che la gente chiamava una bellezza perfetta, la gioia di tutta la terra?»

Tutti i tuoi nemici aprono larga la bocca contro di te; fischiano, digrignano i denti, dicono: «L' abbiamo inghiottita! Sì, questo è il giorno che aspettavamo; ci siamo giunti, lo vediamo!»

Tutti quelli che ti vedranno fuggiranno lontano da te, e diranno: Ninive è distrutta! Chi la compiangerà? Dove ti cercherò dei consolatori?»

Allora Mosè uscì a incontrare suo suocero, s' inchinò e lo baciò; s' informarono scambievolmente della loro salute, poi entrarono nella tenda.

Essi si diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, alla casa di Mica, e gli chiesero come stava.

Essi ti saluteranno e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano.

Davide lasciò al guardiano dei bagagli le cose che portava, e corse alla linea di battaglia; appena la raggiunse chiese ai suoi fratelli come stavano.

gli mandò dieci giovani, ai quali disse: «Salite a Carmel, andate da Nabal, salutatelo a nome mio,