8
E ora voi credete di poter resistere al regno del SIGNORE, che è nelle mani dei figli di Davide; e siete una gran moltitudine, e avete con voi i vitelli d' oro che Geroboamo vi ha fatti per vostri dèi.
9
Non avete forse cacciato via i sacerdoti del Signore, i figli d' Aaronne e i Leviti? Non vi siete forse fatti dei sacerdoti come i popoli degli altri paesi? Chiunque è venuto con un toro e con sette montoni per essere consacrato, è diventato sacerdote di quelli che non sono dèi.
10
Quanto a noi, il SIGNORE è nostro Dio, e non l' abbiamo abbandonato; i sacerdoti al servizio del SIGNORE sono figli d' Aaronne, e i Leviti sono quelli che celebrano le funzioni.
11
Ogni mattina e ogni sera essi bruciano in onore del SIGNORE gli olocausti e il profumo fragrante, mettono in ordine i pani della presentazione sulla tavola pura, e ogni sera accendono il candelabro d' oro con le sue lampade; noi infatti osserviamo i comandamenti del SIGNORE, del nostro Dio; ma voi l' avete abbandonato.
12
Ed ecco, abbiamo con noi, alla nostra testa, Dio e i suoi sacerdoti e le trombe squillanti, per sonare la carica contro di voi. Figli d' Israele, non combattete contro il SIGNORE, Dio dei vostri padri, perché non vincerete!»
13
Intanto Geroboamo li prese alle spalle mediante un' imboscata; in modo che le truppe di Geroboamo stavano in faccia a Giuda, a cui si tendeva dietro l' imboscata.
14
Gli uomini di Giuda si voltarono indietro, ed eccoli costretti a combattere davanti e di dietro. Allora gridarono al SIGNORE, e i sacerdoti fecero squillare le trombe.
15
La gente di Giuda mandò un grido; e avvenne che, al grido della gente di Giuda, Dio sconfisse Geroboamo e tutto Israele davanti ad Abiia e a Giuda.
16
I figli d' Israele fuggirono davanti a Giuda, e Dio li diede nelle loro mani.
17
Abiia e il suo popolo ne fecero una grande strage; dalla parte d' Israele caddero morti cinquecentomila uomini scelti.
18
Così i figli d' Israele, in quel tempo, furono umiliati, e i figli di Giuda ripresero vigore, perché si erano appoggiati sul SIGNORE, Dio dei loro padri.