Quando fu vicino alla porta della città, ecco che si portava alla sepoltura un morto, figlio unico di sua madre, che era vedova; e molta gente della città era con lei.
Perciò in uno stesso giorno verranno i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché potente è Dio, il Signore che l' ha giudicata.
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«I re della terra, che fornicavano e vivevano in lascivie con lei, quando vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei.
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Spaventati dai suoi tormenti se ne staranno lontani e diranno: "Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!"
Essa non sarà mai più abitata, di epoca in epoca nessuno vi si stabilirà più; l' Arabo non vi pianterà più la sua tenda, né i pastori vi faranno più riposare le loro greggi;
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ma vi riposeranno le bestie del deserto e le sue case saranno piene di gufi; vi faranno dimora gli struzzi, le capre selvatiche vi balleranno.
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Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani selvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saranno prolungati.
«Io sorgerò contro di loro», dice il SIGNORE degli eserciti; «sterminerò di Babilonia il nome, i superstiti, la razza e la discendenza», dice il SIGNORE.
La terra trema, è in doglie, perché i disegni del SIGNORE contro Babilonia si effettuano: di ridurre il paese di Babilonia in un deserto senza abitanti.
e dirai: "O SIGNORE, tu hai detto di questo luogo che lo avresti distrutto, al punto che non sarebbe stato più abitato né da uomo, né da bestia, e che sarebbe stato ridotto in una desolazione perenne".
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Quando avrai finito di leggere questo libro, tu vi legherai una pietra, lo getterai in mezzo all' Eufrate,
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e dirai: "Così affonderà Babilonia, e non si rialzerà più, a causa del male che io faccio venire su di lei; cadrà esausta"». Fin qui, le parole di Geremia.
Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una grande macina, e la gettò nel mare dicendo: «Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata.
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In te non si udranno più le armonie degli arpisti né dei musicisti né dei flautisti né dei sonatori di tromba; né sarà più trovato in te artefice di qualunque arte, e non si udrà più in te rumore di macina.
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In te non brillerà più luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi mercanti erano i prìncipi della terra e perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue magie.
Sta' pure con i tuoi incantesimi e con i tuoi numerosi sortilegi, nei quali ti sei affaticata fin dalla tua giovinezza! Forse potrai trarne profitto, forse riuscirai a incutere terrore.
Tu sei stanca di tutte le tue consultazioni; si alzino dunque quelli che misurano il cielo, che osservano le stelle, che fanno pronostici a ogni novilunio; ti salvino essi dalle cose che ti piomberanno addosso!
A voce alta il re gridò che si facessero entrare gli incantatori, i Caldei e gli astrologi, e il re disse ai saggi di Babilonia: «Chiunque leggerà questo scritto e me ne darà l' interpretazione sarà vestito di porpora, porterà una collana d' oro al collo e sarà terzo nel governo del regno».
Questo a causa delle tante fornicazioni dell' avvenente prostituta, dell' abile incantatrice, che vendeva le nazioni con le sue fornicazioni, e i popoli con i suoi incantesimi.
Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d' oro, d' argento, di rame, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare.
In te non brillerà più luce di lampada, e non si udrà più in te voce di sposo e di sposa; perché i tuoi mercanti erano i prìncipi della terra e perché tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue magie.
Ma per i codardi, gl' increduli, gli abominevoli, gli omicidi, i fornicatori, gli stregoni, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno ardente di fuoco e di zolfo, che è la morte seconda».