Allora l' ira del SIGNORE si accese contro Mosè ed egli disse: «Non c' è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E, per l' appunto, egli esce a incontrarti; e, quando ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo.

Egli parlerà per te al popolo; così ti servirà da bocca e tu sarai per lui come Dio.

Due valgono più di uno solo, perché sono ben ricompensati della loro fatica.

E ora manda degli uomini a Ioppe, e fa' venire un certo Simone, detto anche Pietro.

Egli è ospite di un tal Simone, conciatore di pelli, la cui casa è vicino al mare».

Àlzatidunque, scendi, e va' con loro, senza fartene scrupolo, perché li ho mandati io».

Mosè pascolava il gregge di Ietro suo suocero, sacerdote di Madian, e, guidando il gregge oltre il deserto, giunse alla montagna di Dio, a Oreb.

Mosè salì verso Dio e il SIGNORE lo chiamò dal monte dicendo: «Parla così alla casa di Giacobbe e annunzia questo ai figli d' Israele:

Or tutto il popolo udiva i tuoni, il suono della tromba e vedeva i lampi e il monte fumante. A tal vista, tremava e stava lontano.

Mosè dunque salì sul monte e la nuvola ricoprì il monte.

Ai figli d' Israele la gloria del SIGNORE appariva come un fuoco divorante sulla cima del monte.

Egli si alzò, mangiò e bevve; e per la forza che quel cibo gli aveva dato, camminò quaranta giorni e quaranta notti fino a Oreb, il monte di Dio.

Poi Giacobbe baciò Rachele, alzò la voce e pianse.