Egli restituì a sua madre i millecento sicli d' argento, e sua madre disse: «Io consacro al SIGNORE, di mano mia, quest' argento a favore di mio figlio, per farne un' immagine scolpita e un' immagine di metallo fuso; e ora te lo rendo».
Quando egli ebbe restituito l' argento a sua madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece un' immagine scolpita, di metallo fuso, che fu messa in casa di Mica.
Costoro prelevano l' oro dalla loro borsa, pesano l' argento nella bilancia, pagano un orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi davanti, per adorarlo.
argento battuto in lastre portato da Tarsis, oro venuto da Ufaz, opera di scultore e di mano d' orefice; sono vestiti di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro d' abili artefici.