O mia forza, a te salmeggerò, perché Dio è il mio rifugio, il Dio che mi fa del bene.

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre misericordioso e Dio di ogni consolazione,

Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati,

anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati),

Or il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, dopo che avrete sofferto per breve tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà stabilmente.

Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai posto in capo una corona d' oro finissimo.

Non ricordare a nostro danno le colpe dei nostri antenati; affrèttati, ci vengano incontro le tue compassioni, poiché siamo molto afflitti.

Avverrà che, prima che m' invochino, io risponderò; parleranno ancora, che già li avrò esauditi.

Poiché vi diciamo questo fondandoci sulla parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati;

infatti mi hai salvato da ogni disgrazia, e l' occhio mio ha visto sui miei nemici quel che desideravo.

Basta che tu guardi, e con i tuoi occhi vedrai il castigo degli empi.

I miei occhi hanno visto la rovina di quelli che m' insidiano; il mio orecchio ha udito la disfatta dei malvagi che si avventano contro di me.

Il suo cuore è tenace, privo di paure e alla fine vedrà sui suoi nemici quanto desidera.

Poi Davide aggiunse: «Com' è vero che il SIGNORE vive, il SIGNORE soltanto sarà colui che lo colpirà, sia che venga il suo giorno e muoia, sia che scenda in campo di battaglia e vi perisca.

Allora Davide prese le sue vesti e le stracciò, lo stesso fecero tutti gli uomini che erano con lui.

Fecero cordoglio e piansero e digiunarono fino a sera, a motivo di Saul, di Gionatan, suo figlio, del popolo del SIGNORE e della casa d' Israele, perché erano caduti in battaglia.

Allora Davide compose questo canto funebre su Saul e suo figlio Gionatan,

Quanto a me, io non mi sono rifiutato di essere loro pastore agli ordini tuoi, né ho desiderato il giorno funesto, tu lo sai; quanto è uscito dalle mie labbra è stato manifesto davanti a te.

Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di essa, dicendo:

Poiché verranno su di te dei giorni nei quali i tuoi nemici ti faranno attorno delle trincee, ti accerchieranno e ti stringeranno da ogni parte;

Io rendo loro testimonianza infatti che hanno zelo per Dio, ma zelo senza conoscenza.

Perché, ignorando la giustizia di Dio e cercando di stabilire la propria, non si sono sottomessi alla giustizia di Dio;

O SIGNORE, guidami con la tua giustizia, a causa dei miei nemici; che io veda diritta davanti a me la tua via;

Egli farà ricadere il male sui miei nemici. Nella tua fedeltà, distruggili!

i miei nemici mi perseguitano continuamente. Sì, sono molti quelli che mi combattono.

Si riuniscono, stanno in agguato, spiano i miei passi, cercano di togliermi la vita.