Ma io sono un verme e non un uomo, l' infamia degli uomini, e il disprezzato dal popolo.

Io sono misero e povero, ma il Signore ha cura di me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; o Dio mio, non tardare!

Meglio poco con il timore del SIGNORE, che gran tesoro con turbamento.

Meglio poco con giustizia, che grandi entrate senza equità.

Meglio un povero che cammina nella sua integrità, che chi è perverso di labbra e anche stolto.

Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna.

Egli, alzati gli occhi verso i suoi discepoli, diceva: «Beati voi che siete poveri, perché il regno di Dio è vostro.

E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell' uomo non ha dove posare il capo».

Infatti voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventar ricchi.

Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto quelli che sono poveri secondo il mondo perché siano ricchi in fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano?

La mia vita è sempre in pericolo, ma io non dimentico la tua legge.

Io vado errando come pecora smarrita; cerca il tuo servo, perché io non dimentico i tuoi comandamenti.

Figlio mio, non dimenticare il mio insegnamento, e il tuo cuore osservi i miei comandamenti,