«Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia!

Infatti le saette dell' Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne succhia il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro di me.

«Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro; perché questa è la legge e i profeti.

Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono.

Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui.

«Questa abbondanza di parole rimarrà forse senza risposta? Basterà quindi essere loquace per aver ragione?

Giobbe apre vanamente le labbra e accumula parole irragionevoli».

Nella moltitudine delle parole non manca la colpa, ma chi frena le sue labbra è prudente.

Lo stolto moltiplica le parole; eppure l' uomo non sa quel che gli avverrà; e chi gli dirà quel che succederà dopo di lui?

Questa è la parola che il SIGNORE ha pronunziata contro di lui: "La vergine figlia di Sion ti disprezza, si fa beffe di te; la figlia di Gerusalemme scrolla il capo dietro a te.

Chiunque mi vede si fa beffe di me; allunga il labbro, scuote il capo, dicendo:

Ci hai resi la favola delle nazioni; i popoli scuotono il capo, quando si tratta di noi.

Son diventato per loro un oggetto di scherno; quando mi vedono scuotono il capo.

e per far così del loro paese una desolazione, un oggetto di continuo scherno; talché tutti quelli che vi passano rimangono stupiti e scuotono il capo.

Tutti i passanti battono le mani al vederti; fischiano e scuotono il capo quando vedono la figlia di Gerusalemme: «È questa la città che la gente chiamava una bellezza perfetta, la gioia di tutta la terra?»

E quelli che passavano di là, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo:

«Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi giù dalla croce!»