Genesi 12:7
Il SIGNORE apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tua discendenza». Lì Abramo costruì un altare al SIGNORE che gli era apparso.
Genesi 13:14-17
14
Il SIGNORE disse ad Abramo, dopo che Lot si fu separato da lui: «Alza ora gli occhi e guarda, dal luogo dove sei, a settentrione, a meridione, a oriente, a occidente.
15
Tutto il paese che vedi lo darò a te e alla tua discendenza, per sempre.
16
E renderò la tua discendenza come la polvere della terra; in modo che, se qualcuno può contare la polvere della terra, potrà contare anche i tuoi discendenti.
17
Alzati, percorri il paese quant' è lungo e quant' è largo, perché io lo darò a te».
Genesi 15:18
In quel giorno il SIGNORE fece un patto con Abramo, dicendo: «Io do alla tua discendenza questo paese, dal fiume d' Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate;
Genesi 26:3
Soggiorna in questo paese e io sarò con te e ti benedirò, perché io darò a te e alla tua discendenza tutti questi paesi e manterrò il giuramento che feci ad Abraamo tuo padre.
Genesi 26:4
Moltiplicherò la tua discendenza come le stelle del cielo e darò alla tua discendenza tutti questi paesi; tutte le nazioni della terra saranno benedette nella tua discendenza,
Genesi 28:3
Il Dio onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in modo che tu diventi un' assemblea di popoli,
Genesi 28:4
e ti dia la benedizione d' Abraamo: a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei andato peregrinando, che Dio donò ad Abraamo».
Genesi 28:13
Il SIGNORE stava al di sopra di essa e gli disse: «Io sono il SIGNORE, il Dio d' Abraamo tuo padre e il Dio d' Isacco. La terra sulla quale tu stai coricato, io la darò a te e alla tua discendenza.
Genesi 48:4
e mi disse: "Ecco, io ti renderò fecondo, ti moltiplicherò, ti farò diventare una moltitudine di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te, come proprietà perenne".
Esodo 3:8
Sono sceso per liberarlo dalla mano degli Egiziani e per farlo salire da quel paese in un paese buono e spazioso, in un paese nel quale scorre il latte e il miele, nel luogo dove sono i Cananei, gli Ittiti, gli Amorei, i Ferezei, gli Ivvei, e i Gebusei.
Giosuè 6:1-21
1
Gerico era ben chiusa e barricata per paura dei figli d' Israele; nessuno ne usciva e nessuno vi entrava.
2
E il SIGNORE disse a Giosuè: «Vedi, io do in tua mano Gerico, il suo re, i suoi prodi guerrieri.
3
Voi tutti dunque, uomini di guerra, marciate intorno alla città, facendone il giro una volta. Così farai per sei giorni;
4
e sette sacerdoti porteranno davanti all' arca sette trombe squillanti; il settimo giorno farete il giro della città sette volte, e i sacerdoti soneranno le trombe.
5
E avverrà che, quand' essi soneranno a distesa il corno squillante e voi udrete il suono delle trombe, tutto il popolo lancerà un gran grido, e le mura della città crolleranno, e il popolo salirà, ciascuno diritto davanti a sé».
6
Allora Giosuè, figlio di Nun, chiamò i sacerdoti e disse loro: «Prendete l' arca del patto, e sette sacerdoti portino sette trombe squillanti davanti all' arca del SIGNORE».
7
Poi disse al popolo: «Andate, girate intorno alla città, e l' avanguardia preceda l' arca del SIGNORE».
8
Quando Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti al SIGNORE si misero in marcia sonando le trombe; e l' arca del patto del SIGNORE li seguiva.
9
L' avanguardia marciava davanti ai sacerdoti che sonavano le trombe, e la retroguardia seguiva l' arca; durante la marcia, i sacerdoti sonavano le trombe.
10
Giosuè aveva dato al popolo quest' ordine: «Non gridate, fate che non si oda neppure la vostra voce e non vi esca parola di bocca, fino al giorno che io vi dirò: "Gridate!" Allora griderete».
11
Così fece fare all' arca del SIGNORE il giro della città una volta; poi rientrarono nell' accampamento, e vi passarono la notte.
12
Giosuè si alzò la mattina presto, e i sacerdoti presero l' arca del SIGNORE.
13
I sette sacerdoti che portavano le sette trombe squillanti davanti all' arca del SIGNORE avanzavano, sonando le trombe durante la marcia. L' avanguardia li precedeva; la retroguardia seguiva l' arca del SIGNORE; e durante la marcia, i sacerdoti sonavano le trombe.
14
Il secondo giorno girarono intorno alla città una volta, e poi tornarono all' accampamento. Così fecero per sei giorni.
15
Il settimo giorno si alzarono la mattina allo spuntar dell' alba e fecero sette volte il giro della città in quella stessa maniera; soltanto in quel giorno fecero il giro della città sette volte.
16
La settima volta, come i sacerdoti sonarono le trombe, Giosuè disse al popolo: «Gridate! perché il SIGNORE vi ha dato la città.
17
E la città con tutto quel che contiene sarà consacrata al SIGNORE per essere voto di interdetto; soltanto Raab, la prostituta, avrà salva la vita: lei e tutti quelli che saranno in casa con lei, perché nascose i messaggeri che noi avevamo inviati.
18
E voi guardatevi bene da ciò ch' è votato all' interdetto, affinché non siate voi stessi votati allo sterminio, prendendo qualcosa d' interdetto, e non rendiate maledetto l' accampamento d' Israele, gettandovi lo scompiglio.
19
Ma tutto l' argento, l' oro e gli oggetti di rame e di ferro saranno consacrati al SIGNORE; entreranno nel tesoro del SIGNORE».
20
Il popolo dunque gridò e i sacerdoti sonarono le trombe; e quando il popolo udì il suono delle trombe lanciò un gran grido, e le mura crollarono. Il popolo salì nella città, ciascuno diritto davanti a sé, e s' impadronirono della città.
21
Votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada uomini, donne, bambini, vecchi, buoi, pecore e asini.
Neemia 13:1-31
1
In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè, e vi si trovò scritto che l' Ammonita e il Moabita non debbono mai entrare nell' assemblea di Dio,
2
perché non erano venuti incontro ai figli d' Israele con pane e acqua, e perché avevano comprato a loro danno Balaam, perché li maledicesse; ma il nostro Dio convertì la maledizione in benedizione.
3
Quando il popolo udì la legge, separò da Israele tutti gli stranieri.
4
Prima di questo, il sacerdote Eliasib, responsabile delle camere del tempio del nostro Dio e parente di Tobia,
5
aveva messo a disposizione di quest' ultimo una camera grande là dove, prima di allora si riponevano le offerte, l' incenso, gli utensili, la decima del grano, del vino e dell' olio, tutto ciò che spettava per legge ai Leviti, ai cantori, ai portinai, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti.
6
Ma quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme; perché l' anno trentaduesimo di Artaserse, re di Babilonia, ero tornato presso il re; e dopo qualche tempo, avendo ottenuto un congedo dal re,
7
tornai a Gerusalemme, e mi accorsi del male che Eliasib aveva fatto per amore di Tobia, mettendo a sua disposizione una camera nei cortili della casa di Dio.
8
La cosa mi dispiacque molto, e feci gettare fuori dalla camera tutte le masserizie appartenenti a Tobia.
9
Poi ordinai che si purificassero quelle camere, e vi feci ricollocare gli utensili della casa di Dio, le offerte e l' incenso.
10
Seppi pure che le porzioni dovute ai Leviti non erano state date, e che i Leviti e i cantori, incaricati del servizio, se ne erano fuggiti, ciascuno alla sua terra.
11
Io ammonii i magistrati, e dissi loro: «Perché la casa di Dio è stata abbandonata?» Poi radunai i Leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici.
12
Allora tutto Giuda portò nei magazzini le decime del frumento, del vino e dell' olio.
13
Affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba Sadoc, e a Pedaia, uno dei Leviti; ai quali aggiunsi Anan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano considerati uomini fedeli. Il loro compito era di fare le ripartizioni fra i loro fratelli.
14
Ricòrdati per questo di me, o Dio mio, e non cancellare quello che ho compiuto fedelmente per la casa del mio Dio e per il suo servizio!
15
In quei giorni osservai in Giuda alcune persone intente a pigiare l' uva in giorno di sabato, altre a portare, caricandolo sugli asini, grano e anche vino, uva, fichi, e ogni sorta di cose, che facevano giungere a Gerusalemme in giorno di sabato. Io li rimproverai a motivo del giorno in cui vendevano le loro derrate.
16
C' erano anche persone di Tiro, stabilite a Gerusalemme, che portavano del pesce e ogni sorta di cose, e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato, e a Gerusalemme.
17
Allora rimproverai i notabili di Giuda, e dissi loro: «Che significa questa cattiva azione che fate, profanando il giorno del sabato?
18
I nostri padri non fecero proprio così? Il nostro Dio fece, per questo, piombare su di noi e su questa città tutti questi mali. E voi accrescete l' ira ardente contro Israele, profanando il sabato!»
19
Non appena le porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell' ombra, prima del sabato, ordinai che queste fossero chiuse, e che non si riaprissero fino a dopo il sabato; e collocai alcuni dei miei servi alle porte, affinché nessun carico entrasse in città durante il sabato.
20
Così i mercanti e i venditori di merci di ogni genere una o due volte passarono la notte fuori di Gerusalemme.
21
Allora li rimproverai, e dissi loro: «Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo rifate, vi farò arrestare». Da quel momento non vennero più di sabato.
22
Ordinai anche ai Leviti di purificarsi e venire a custodire le porte per santificare il giorno del sabato. Anche per questo ricòrdati di me, o mio Dio, e abbi pietà di me secondo la grandezza della tua misericordia!
23
In quei giorni vidi pure dei Giudei che avevano sposato donne di Asdod, di Ammon e di Moab.
24
La metà dei loro figli parlava l' asdodeo, ma non sapeva parlare la lingua dei Giudei; conosceva soltanto la lingua di questo o quest' altro popolo.
25
Li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli, e li feci giurare nel nome di Dio che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro, e non avrebbero preso le figlie di quelli per i loro figli né per sé stessi.
26
E dissi: «Salomone, re d' Israele, non peccò forse proprio in questo? Eppure, fra le molte nazioni, non ci fu re simile a lui; era amato dal suo Dio, e Dio lo aveva fatto re di tutto Israele; tuttavia le donne straniere fecero peccare anche lui.
27
Allora dovremmo forse permettervi di commettere un male altrettanto grande, e così divenire infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?»
28
Uno dei figli di Ioiada, figlio di Eliasib, il sommo sacerdote, era genero di Samballat, il Coronita; e io lo cacciai via da me.
29
Ricòrdati di loro, o mio Dio, poiché hanno contaminato il sacerdozio e il patto dei sacerdoti e dei Leviti!
30
Così purificai il popolo da ogni elemento straniero, e ristabilii i vari servizi dei sacerdoti e dei Leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro.
31
Diedi anche disposizioni circa l' offerta della legna ai tempi stabiliti, e circa le primizie. Ricòrdati di me, mio Dio, per farmi del bene!