E Isacco gli disse: «Portami da mangiare la selvaggina di mio figlio, e io ti benedirò». Giacobbe gliene servì, e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino, ed egli bevve.
L' altro gli disse: «Anch' io sono profeta come te; e un angelo mi ha parlato per ordine del SIGNORE, dicendo: "Riportalo con te in casa tua, perché mangi del pane e beva dell' acqua"». Egli mentiva.
Geroboamo disse a sua moglie: «Alzati, ti prego, e travestiti, affinché non si sappia che tu sei moglie di Geroboamo, e va' a Silo. Là c' è il profeta Aiia, il quale predisse che sarei stato re di questo popolo.
Voi dite: «Noi abbiamo fatto alleanza con la morte, abbiamo fatto un patto con il soggiorno dei morti; quando l' inondante flagello passerà, non giungerà fino a noi perché abbiamo fatto della menzogna il nostro rifugio e ci siamo messi al sicuro dietro l' inganno».
Se qualcuno farà ancora il profeta, suo padre e sua madre che l' hanno generato gli diranno: "Tu non vivrai, perché dici menzogne nel nome del SIGNORE"; e suo padre e sua madre, che l' hanno generato, lo trafiggeranno perché fa il profeta.
In quel giorno, i profeti avranno vergogna, ognuno della visione che annunciava quando profetava; non si metteranno più il mantello di pelo per mentire.
Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: «Non so che cosa dici».
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Come fu uscito nell' atrio, un' altra lo vide e disse a coloro che erano là: «Anche costui era con Gesù Nazareno».
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Ed egli negò di nuovo giurando: «Non conosco quell' uomo».
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Di lì a poco, coloro che erano presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «Certo anche tu sei di quelli, perché anche il tuo parlare ti fa riconoscere».
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Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell' uomo!» In quell' istante il gallo cantò.