I Madianiti, gli Amalechiti e tutti i popoli dell' oriente erano sparsi nella valle come una moltitudine di cavallette e i loro cammelli erano innumerevoli come la sabbia che è sulla riva del mare.
Mentre quelli sonavano le trecento trombe, il SIGNORE fece rivolgere la spada di ciascuno contro il compagno per tutto l' accampamento. L' esercito madianita fuggì fino a Bet-Sitta, verso Serera, fino al limite d' Abel-Meola, presso Tabbat.
I capi di tutto il popolo e tutte le tribù d' Israele si presentarono all' assemblea del popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, capaci di usare la spada.
Il censimento che in quel giorno si fece dei figli di Beniamino usciti dalle città fu di ventiseimila uomini capaci di usare la spada, senza contare gli abitanti di Ghibea, che erano settecento uomini scelti.
Si fece pure il censimento degli uomini d' Israele, non compresi quelli di Beniamino; ed erano in numero di quattrocentomila uomini capaci di usare la spada, tutta gente di guerra.
I Beniaminiti una seconda volta uscirono da Ghibea contro di loro e stesero al suolo, morti, altri diciottomila uomini dei figli d' Israele, tutti capaci di usare la spada.
Il SIGNORE sconfisse Beniamino davanti a Israele; e i figli d' Israele uccisero quel giorno venticinquemilacento uomini di Beniamino, tutti capaci di usare la spada.
Il re di Moab, vedendo che l' attacco era troppo forte per lui, prese con sé settecento uomini, per aprirsi, a spada tratta, un varco fino al re di Edom; ma non vi riuscì.
Infatti Peca, figlio di Remalia, uccise in un giorno, in Giuda, centoventimila uomini, tutta gente valorosa, perché avevano abbandonato il SIGNORE, Dio dei loro padri.
I figli d' Israele condussero via dai loro fratelli duecentomila prigionieri, fra donne, figli e figlie; e ne ricavarono pure un grande bottino, che portarono a Samaria.