Romani 15:22-24
22
Per questa ragione appunto sono stato tante volte impedito di venire da voi;
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ma ora, non avendo più campo d' azione in queste regioni, e avendo già da molti anni un gran desiderio di venire da voi,
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quando andrò in Spagna, spero, passando, di vedervi e di essere aiutato da voi a raggiungere quella regione, dopo aver goduto almeno un po' della vostra compagnia.
Romani 15:30-32
30
Ora, fratelli, vi esorto, per il Signore nostro Gesù Cristo e per l' amore dello Spirito, a combattere con me nelle preghiere che rivolgete a Dio in mio favore,
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perché io sia liberato dagli increduli di Giudea, e il mio servizio per Gerusalemme sia gradito ai santi,
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in modo che, se piace a Dio, io possa venire da voi con gioia ed essere confortato insieme con voi.
Filippesi 4:6
Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti.
1 Tessalonicesi 2:18
Perciò più volte abbiamo voluto, almeno io, Paolo, venire da voi; ma Satana ce lo ha impedito.
1 Tessalonicesi 3:10
mentre notte e giorno preghiamo intensamente di poter vedere il vostro volto e di colmare le lacune della vostra fede?
1 Tessalonicesi 3:11
Ora Dio stesso, nostro Padre, e il nostro Signore Gesù ci appianino la via per venire da voi;
Filemone 1:22
Al tempo stesso preparami un alloggio, perché spero, grazie alle vostre preghiere, di esservi restituito.
Ebrei 13:19
Ma ancor più vi esorto a farlo, affinché io vi sia restituito al più presto.
Atti degli apostoli 19:21
Dopo questi fatti Paolo si mise in animo di andare a Gerusalemme, passando per la Macedonia e per l' Acaia. «Dopo essere stato là», diceva, «bisogna che io veda anche Roma».
Atti degli apostoli 27:1-28
1
Quando fu deciso che noi salpassimo per l' Italia, Paolo con altri prigionieri furono consegnati a un centurione, di nome Giulio, della coorte Augusta.
2
Saliti sopra una nave di Adramitto, che doveva toccare i porti della costa d' Asia, salpammo, avendo con noi Aristarco, un macedone di Tessalonica.
3
Il giorno seguente arrivammo a Sidone; e Giulio, usando benevolenza verso Paolo, gli permise di andare dai suoi amici per ricevere le loro cure.
4
Poi, partiti di là, navigammo al riparo di Cipro, perché i venti erano contrari.
5
E, attraversato il mare di Cilicia e di Panfilia, arrivammo a Mira di Licia.
6
Il centurione, trovata qui una nave alessandrina che faceva vela per l' Italia, ci fece salire su quella.
7
Navigando per molti giorni lentamente, giungemmo a fatica, per l' impedimento del vento, di fronte a Cnido. Poi veleggiammo sotto Creta, al largo di Salmone;
8
e, costeggiandola con difficoltà, giungemmo a un luogo detto Beiporti, vicino al quale era la città di Lasea.
9
Intanto era trascorso molto tempo, e la navigazione si era fatta pericolosa, poiché anche il giorno del digiuno era passato. Paolo allora li ammonì dicendo:
10
«Uomini, vedo che la navigazione si farà pericolosa con grave danno, non solo del carico e della nave, ma anche delle nostre persone».
11
Il centurione però aveva più fiducia nel pilota e nel padrone della nave che non nelle parole di Paolo.
12
E, siccome quel porto non era adatto a svernare, la maggioranza fu del parere di partire di là per cercare di arrivare a Fenice, un porto di Creta esposto a sud-ovest e a nord-ovest, e di passarvi l' inverno.
13
Intanto si era alzato un leggero scirocco e, credendo di poter attuare il loro proposito, levarono le àncore e si misero a costeggiare l' isola di Creta più da vicino.
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Ma poco dopo, si scatenò giù dall' isola un vento impetuoso, chiamato Euroaquilone;
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la nave fu trascinata via e, non potendo resistere al vento, la lasciammo andare ed eravamo portati alla deriva.
16
Passati rapidamente sotto un' isoletta chiamata Clauda, a stento potemmo impadronirci della scialuppa.
17
Dopo averla issata a bordo, utilizzavano dei mezzi di rinforzo, cingendo la nave di sotto; e, temendo di finire incagliati nelle Sirti, calarono l' àncora galleggiante, e si andava così alla deriva.
18
Siccome eravamo sbattuti violentemente dalla tempesta, il giorno dopo cominciarono a gettare il carico.
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Il terzo giorno, con le loro proprie mani, buttarono in mare l' attrezzatura della nave.
20
Già da molti giorni non si vedevano né sole né stelle, e sopra di noi infuriava una forte tempesta, sicché ogni speranza di scampare era ormai persa.
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Dopo che furono rimasti per lungo tempo senza mangiare, Paolo si alzò in mezzo a loro, e disse: «Uomini, bisognava darmi ascolto e non partire da Creta, per evitare questo pericolo e questa perdita.
22
Ora però vi esorto a stare di buon animo, perché non vi sarà perdita della vita per nessuno di voi ma solo della nave.
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Poiché un angelo del Dio, al quale appartengo e che io servo, mi è apparso questa notte,
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dicendo: "Paolo, non temere; bisogna che tu compaia davanti a Cesare, ed ecco, Dio ti ha dato tutti quelli che navigano con te".
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Perciò, uomini, state di buon animo, perché ho fede in Dio che avverrà come mi è stato detto.
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Dovremo però essere gettati sopra un' isola».
27
E la quattordicesima notte da che eravamo portati qua e là per l' Adriatico, verso la mezzanotte, i marinai sospettavano di essere vicini a terra;
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e, calato lo scandaglio, trovarono venti braccia; poi, passati un po' oltre e scandagliato di nuovo, trovarono quindici braccia.
Atti degli apostoli 18:21
e dopo aver preso commiato e aver detto che, Dio volendo, sarebbe tornato da loro un' altra volta, salpò da Efeso;
Atti degli apostoli 21:14
E, poiché non si lasciava persuadere, ci rassegnammo dicendo: «Sia fatta la volontà del Signore».
1 Corinzi 4:19
ma, se il Signore vorrà, mi recherò presto da voi, e conoscerò non il parlare ma la potenza di coloro che si sono gonfiati;
Giacomo 4:15
Dovreste dire invece: «Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest' altro».