Quando avvenne quel suono, la folla si raccolse e fu confusa, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua.

Tutti stupivano ed erano perplessi chiedendosi l' uno all' altro: «Che cosa significa questo?»

Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesù e,

In Giacobbe non c' è magia, in Israele non c' è divinazione; a suo tempo viene detto a Giacobbe e a Israele qual è l' opera che Dio compie.

Io sono per molti come un prodigio: tu sei il mio rifugio sicuro.

Eccomi con i figli che il SIGNORE mi ha dati; noi siamo dei segni e dei presagi in Israele da parte del SIGNORE degli eserciti, che abita sul monte Sion.

Ascolta dunque, Giosuè, sommo sacerdote, tu e i tuoi compagni che stanno seduti davanti a te! Poiché questi uomini servono da presagio. Ecco, io faccio venire il mio servo, il Germoglio.

quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, perché è stata creduta la nostra testimonianza in mezzo a voi.

Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre, dandoci di essere chiamati figli di Dio! E tali siamo. Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.

e lo riconoscevano per colui che sedeva a chiedere l' elemosina alla porta «Bella» del tempio; e furono pieni di meraviglia e di stupore per quello che gli era accaduto.

Recatosi nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga, così che stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono tanta sapienza e queste opere potenti?

Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?

Vennero da Gesù e videro l' indemoniato seduto, vestito e in buon senno, lui che aveva avuto la legione; e s' impaurirono.

Ed essi cominciarono a pregare Gesù che se ne andasse via dai loro confini.

Gesù non glielo permise, ma gli disse: «Va' a casa tua dai tuoi, e racconta loro le grandi cose che il Signore ti ha fatte, e come ha avuto pietà di te».

Perciò i vicini e quelli che l' avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: «Non è questo colui che stava seduto a chieder l' elemosina?»

Alcuni dicevano: «È lui». Altri dicevano: «No, ma gli somiglia». Egli diceva: «Sono io».

Saulo, sempre spirante minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote,

e gli chiese delle lettere per le sinagoghe di Damasco affinché, se avesse trovato dei seguaci della Via, uomini e donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme.

Ma Anania rispose: «Signore, ho sentito dire da molti di quest' uomo quanto male abbia fatto ai tuoi santi in Gerusalemme.

E qui ha ricevuto autorità dai capi dei sacerdoti per incatenare tutti coloro che invocano il tuo nome».

Saulo intanto devastava la chiesa, entrando di casa in casa; e, trascinando via uomini e donne, li metteva in prigione.

Infatti voi avete udito quale sia stata la mia condotta nel passato, quand' ero nel giudaismo; come perseguitavo a oltranza la chiesa di Dio, e la devastavo;

Ma Dio che m' aveva prescelto fin dal seno di mia madre e mi ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque

né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai subito in Arabia; quindi ritornai a Damasco.

e non vidi nessun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il fratello del Signore.

Poi andai nelle regioni della Siria e della Cilicia;

esse sentivano soltanto dire: «Colui che una volta ci perseguitava, ora predica la fede, che nel passato cercava di distruggere».