Allora Festo disse: «Re Agrippa, e voi tutti che siete qui presenti con noi, voi vedete quest' uomo, a proposito del quale una folla di Giudei si è rivolta a me, in Gerusalemme e qui, gridando che non deve più restare in vita.

«Israeliti, venite in aiuto: questo è l' uomo che va predicando a tutti e dappertutto contro il popolo, contro la legge e contro questo luogo; e oltre a ciò, ha condotto anche dei Greci nel tempio, e ha profanato questo santo luogo».

Abbiamo dunque trovato che quest' uomo è una peste, che fomenta rivolte fra tutti i Giudei del mondo, ed è capo della setta dei Nazareni.

Egli ha perfino tentato di profanare il tempio; perciò lo abbiamo preso; e volevamo giudicarlo secondo la nostra legge;

e non possono provarti le cose delle quali ora mi accusano.

Si facciano delle ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri e, nel libro delle memorie, troverai e apprenderai che questa è una città ribelle, portatrice di sventure a re e a provincie, e che fin dai tempi antichi ci sono state rivolte. Per queste ragioni la città è stata distrutta.

E Aman disse al re Assuero: «C' è un popolo separato e disperso fra i popoli di tutte le provincie del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo, e che non osserva le leggi del re; non è quindi interesse del re tollerarlo.

Non darmi in balìa dei miei nemici; perché son sorti contro di me falsi testimoni, gente che respira violenza.

Si alzano contro di me perfidi testimoni; mi interrogano su cose delle quali non so nulla.

Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia.

Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.

e non ne trovavano, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni.

E il sommo sacerdote, alzatosi in piedi, gli disse: «Non rispondi nulla? Non senti quello che testimoniano costoro contro di te?»

I capi dei sacerdoti lo accusavano di molte cose;

e Pilato di nuovo lo interrogò dicendo: «Non rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!»

E cominciarono ad accusarlo, dicendo: «Abbiamo trovato quest' uomo che sovvertiva la nostra nazione, istigava a non pagare i tributi a Cesare e diceva di essere lui il Cristo re».

Or i capi dei sacerdoti e gli scribi stavano là, accusandolo con veemenza.

Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi.

ma se uno soffre come cristiano, non se ne vergogni, anzi glorifichi Dio, portando questo nome.