Guarda, SIGNORE, come sono angosciata! Le mie viscere si commuovono, il cuore mi si sconvolge in seno, perché la mia ribellione è stata grave. Fuori, la spada mi priva dei figli; dentro, è la morte.
«Guarda, SIGNORE, considera! Chi mai hai trattato così? Delle donne hanno divorato il frutto del loro seno, i bambini che accarezzavano! Sacerdoti e profeti sono stati massacrati nel santuario del Signore!
Tu sai tutto, SIGNORE; ricòrdati di me, visitami, e vendicami dei miei persecutori; nella tua benevolenza non portarmi via! Riconosci che per amor tuo io porto l' infamia.
SIGNORE, io ho udito il tuo messaggio e sono preso da timore. SIGNORE, dà vita all' opera tua nel corso degli anni! Nel corso degli anni falla conoscere! Nell' ira, ricòrdati d' aver pietà!
Tutti i passanti battono le mani al vederti; fischiano e scuotono il capo quando vedono la figlia di Gerusalemme: «È questa la città che la gente chiamava una bellezza perfetta, la gioia di tutta la terra?»
E quelli mi risposero: «I superstiti della deportazione sono là, nella provincia, in gran miseria e nell' umiliazione; le mura di Gerusalemme restano in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco».
(003-36) Ascolta, o Dio nostro, come siamo disprezzati! Fa' che i loro oltraggi ricadano sul loro capo ed esponili al disprezzo in un paese di deportazione!