Vivevo in pace ed egli m' ha scosso con violenza, m' ha preso per la nuca, m' ha frantumato, m' ha posto per suo bersaglio.

I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge i reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele.

Capite questo, voi che dimenticate Dio, perché io non vi laceri e nessuno vi liberi.

Perciò il leone della foresta li uccide, il lupo del deserto li distrugge, il leopardo sta in agguato presso le loro città; chiunque ne uscirà sarà sbranato, perché le loro trasgressioni sono numerose, le loro infedeltà sono aumentate.

O Babilonia, tu sei stata per me un martello, uno strumento di guerra; con te ho schiacciato le nazioni, con te ho distrutto i regni;

con te ho schiacciato uomini e donne, con te ho schiacciato vecchi e bambini, con te ho schiacciato giovani e fanciulle;

poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa.

Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d' argilla, così quel regno sarà in parte forte e in parte fragile.

Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d' un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre,

Ed egli mi disse: "La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà.

(005-7) Il resto di Giacobbe sarà fra le nazioni, in mezzo a molti popoli, come un leone tra gli animali della foresta, come un leoncello fra le greggi di pecore, che, quando passa, calpesta e sbrana, e nessuno può liberare.

Diranno: «Venite, torniamo al SIGNORE, perché egli ha strappato, ma ci guarirà; ha percosso, ma ci fascerà.

Egli dall' alto ha scagliato un fuoco, l' ha fatto discendere nelle mie ossa; ha teso una rete ai miei piedi, mi ha rovesciata a terra; mi ha gettata nella desolazione, in un languore senza fine.

Ora, purtroppo, Dio m' ha ridotto senza forze, ha desolato tutta la mia casa;

Le porte di Sion gemeranno e saranno in lutto; tutta desolata, siederà per terra.

Correggiti, Gerusalemme, affinché io non mi allontani da te, e non faccia di te un deserto, una terra disabitata!»

Io voglio prorompere in pianto e in gemito, per i monti; voglio spandere un lamento per i pascoli del deserto, perché sono bruciati, al punto che nessuno più vi passa, non vi si ode più muggito di mandrie; gli uccelli del cielo e le bestie sono fuggite, sono scomparse.

«Io ridurrò Gerusalemme in un mucchio di macerie, in un covo di sciacalli; e farò delle città di Giuda una desolazione senza abitanti».

Farò di questa città una desolazione, un oggetto di scherno; chiunque passerà presso di lei rimarrà stupito e si metterà a fischiare per tutte le sue piaghe.

Si compreranno dei campi in questo paese del quale voi dite: "È desolato; non c' è più né uomo né bestia; è dato in mano dei Caldei".

Ecco, la vostra casa sta per esservi lasciata deserta.

E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto.