Perciò, così parla il SIGNORE riguardo a Ioachim, figlio di Giosia, re di Giuda: «Non lo si compiangerà, dicendo: "Ahimé, fratello mio, ahimé sorella!" Non se ne farà cordoglio, dicendo: "Ahimé, SIGNORE, ahimé, maestà!"
Ioiachim diede al faraone l' argento e l' oro; ma, per pagare quel denaro secondo l' ordine del faraone, tassò il paese, ciascuno in proporzione delle sue proprietà. Così raccolse dal popolo del paese l' argento e l' oro da dare al faraone Neco.
36
Ioiachim aveva venticinque anni quando cominciò a regnare, e regnò undici anni a Gerusalemme. Il nome di sua madre era Zebudda, figlia di Pedaia da Ruma.
37
Egli fece ciò che è male agli occhi del SIGNORE, in tutto e per tutto come avevano fatto i suoi padri.
Il re d' Egitto fece re sopra Giuda e sopra Gerusalemme Eliachim, fratello di Ioacaz, e gli cambiò il nome in Ioiachim. Neco prese Ioacaz, fratello di lui, e lo condusse in Egitto.
Non opprimerai il tuo prossimo, e non gli rapirai ciò che è suo; il salario dell' operaio al tuo servizio non ti resti in mano la notte fino al mattino.
Gli darai il suo salario ogni giorno, prima che tramonti il sole, poiché egli è povero e l' aspetta con impazienza; così egli non griderà contro di te al SIGNORE e tu non commetterai un peccato.
«Io mi accosterò a voi per giudicare e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli adùlteri, contro quelli che giurano il falso, contro quelli che derubano l' operaio del suo salario, che opprimono la vedova e l' orfano, che fanno torto allo straniero e non hanno timore di me», dice il SIGNORE degli eserciti.
Ecco, il salario da voi frodato ai lavoratori che hanno mietuto i vostri campi, grida; e le grida di quelli che hanno mietuto sono giunte agli orecchi del Signore degli eserciti.