Poiché così mi ha detto il SIGNORE: «Come il leone o il leoncello rugge sulla sua preda, benché una folla di pastori gli sia raccolta contro, non si spaventa alla loro voce, né si lascia intimidire dallo strepito che fanno, così scenderà il SIGNORE degli eserciti a combattere sul monte Sion e sul suo colle.
Un leone balza fuori dal folto bosco, un distruttore di nazioni si è messo in marcia, ha lasciato il suo luogo, per ridurre il tuo paese in desolazione, al punto che le tue città saranno rovinate e prive d' abitanti.
Ecco, egli sale come un leone dalle rive lussureggianti del Giordano contro il forte territorio; io ne farò fuggire a un tratto Edom, e stabilirò su di esso colui che io ho scelto. Infatti chi è simile a me? Chi mi ordinerà di comparire in giudizio? Qual è il pastore che possa starmi di fronte?»
Israele è una pecora smarrita, a cui i leoni hanno dato la caccia; il re di Assiria, per primo, l' ha divorata; e quest' ultimo, Nabucodonosor, re di Babilonia, le ha frantumato le ossa».
Si odono i lamenti dei pastori, perché la loro gloria è distrutta; si ode il ruggito dei leoncelli, perché le rive lussureggianti del Giordano sono devastate.
ma questo è un popolo saccheggiato e spogliato; sono tutti legati in caverne, rinchiusi nelle prigioni. Sono abbandonati al saccheggio, e non c' è chi li liberi; spogliati, e non c' è chi dica: «Restituisci!»
«Sì»; così dice il SIGNORE: «Anche i prigionieri del forte verranno liberati, e il bottino del tiranno fuggirà; io combatterò contro chi ti combatte e salverò i tuoi figli.
(005-7) Il resto di Giacobbe sarà fra le nazioni, in mezzo a molti popoli, come un leone tra gli animali della foresta, come un leoncello fra le greggi di pecore, che, quando passa, calpesta e sbrana, e nessuno può liberare.