Il profeta Semaia si recò da Roboamo e dai capi di Giuda, che si erano raccolti a Gerusalemme all' avvicinarsi di Sisac, e disse loro: «Così dice il SIGNORE: "Voi avete abbandonato me, quindi anch' io ho abbandonato voi nelle mani di Sisac"».
Quando il SIGNORE vide che si erano umiliati, la parola del SIGNORE fu così rivolta a Semaia: «Essi si sono umiliati; io non li distruggerò, ma concederò loro fra poco un mezzo di scampo, e la mia ira non si rovescerà su Gerusalemme per mezzo di Sisac.
Quando il re Geroboamo udì la parola che l' uomo di Dio aveva gridata contro l' altare di Betel, stese la mano dall' alto dell' altare, e disse: «Pigliatelo!» Ma la mano che Geroboamo aveva stesa contro di lui rimase paralizzata, e non poté più tirarla indietro;
C' era un vecchio profeta che abitava a Betel; e uno dei suoi figli venne a raccontargli tutte le cose che l' uomo di Dio aveva fatte in quel giorno a Betel, e le parole che aveva dette al re. Quando il padre udì il suo racconto,
Allora la donna disse a Elia: «Che ho da fare con te, o uomo di Dio? Sei forse venuto da me per rinnovare il ricordo delle mie iniquità e far morire mio figlio?»
Ed Eliseo le disse: «L' anno prossimo, in questo stesso periodo, tu abbraccerai un figlio». Lei rispose: «No, mio signore, tu che sei un uomo di Dio, non ingannare la tua serva!»
Così partì, e giunse dall' uomo di Dio, sul monte Carmelo. Appena l' uomo di Dio la vide da lontano, disse a Gheazi, suo servo: «Ecco la Sunamita che viene!
E come fu giunta dall' uomo di Dio, sul monte, gli abbracciò i piedi. Gheazi si avvicinò per respingerla; ma l' uomo di Dio disse: «Lasciala stare, poiché l' anima sua è amareggiata, e il SIGNORE me l' ha nascosto; non me l' ha rivelato».